Il finto principe, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Strada.
 
 FLORO e CROCCO
 
 Floro
 Che tu sia maledetto,
 venisti sul più bello a disturbarmi.
 Crocco
 Oh questa sì ch’è bella,
 questi non sono i patti
510seguiti fra di noi.
 Voi vorreste, padron, tutto per voi?
 Floro
 Ma, se ho da dir il vero,
 più della principessa
 piacemi assai la cameriera e quasi
515ora sono pentito
 il titolo aver finto ed il vestito.
 Crocco
 Ancor a tempo siete,
 se cambiar lo volete.
 Anzi, se non cambiate,
520quanto prima verran le bastonate.
 Floro
 Perché?
 Crocco
                  Perché in Sorrento
 già v’è chi vi conosce.
 Floro
                                          E chi v’è mai?
 Crocco
 Una donna da voi abbandonata
 che vi segue e che vuol esser sposata.
 Floro
525Come ha nome?
 Crocco
                                 Lindora.
 Floro
                                                   Oh maledetta!
 E quando l’hai veduta?
 Crocco
                                             Stamattina,
 col capello e il bordon da pellegrina.
 Floro
 Or devo più che mai,
 per fugir l’insolenza di costei,
530mentir il nome e li natali miei.
 Crocco
 Eccola che sen vien.
 Floro
                                       Lasciami solo.
 Crocco
 Volentieri me ne vo,
 che in sta sorte d’imbrogli io non ci sto.
 
    Una femina, quando è arrabbiata,
535pare un cane che morde, che abbaia,
 anzi pare una gatta iritata
 e coll’ugne vuol tutti graffiar.
 
    Alla larga da questa bestiaccia
 fuggo, fuggo, che ho troppa paura.
540Sembra bella la donna alla faccia
 ma sovente fa l’uomo tremar.
 
 SCENA II
 
 FLORO, poi LINDORA
 
 Floro
 Eccola che s’accosta.
 Ora vi vuol franchezza e faccia tosta.
 Lindora
 Ah che miro! Sei tu?
 Floro
                                         Men confidenza.
545Che cos’è questo tu?
 Lindora
                                        Morto non sei?
 Floro
 Quando morto foss’io non parlerei.
 Lindora
 Traditor, scelerato,
 alfin t’ho ritrovato.
 Floro
                                     E che pretendi
 dal prencipe Ferrante?
 Lindora
550Ah bugiardo, ah birbante!
 Per ingannar Lindora
 e forse per gabbar altre persone,
 esser di camerier fingi il padrone?
 Floro
 Io camerier? Ti pare
555che questa faccia mia
 di cameriere sia?
 Perché clemente io sono,
 vanne, vil feminuccia, io ti perdono.
 Lindora
 Credi non ti conosca?
560Lo so che Floro sei.
 Floro
                                     Floro? Or m’avvedo,
 pellegrina gentil, del vostro inganno.
 Voi non avete torto.
 Floro mi somigliava e Floro è morto.
 Lindora
 No no, non me la ficchi.
565So che somigli al principe Ferrante
 ma un certo non so che,
 briccon, conosco in te
 che nel principe certo non si trova;
 io, che ti praticai, lo so per prova.
 Floro
570Eh vanne, che sei stolta,
 un principe mio pari non ti ascolta.
 Lindora
 Signor principe caro, ecco la carta
 sottoscritta da lei d’esser mio sposo.
 Se non mi vorrà far giusta ragione,
575con il suo principato andrà prigione.
 Floro
 Olà femina audace,
 così parli con me?
 Lindora
 Così parlo con te.
 E se a finger tu segui con malizia,
580or vado ad accusarti alla giustizia.
 
 SCENA III
 
 CLEANTE e detti
 
 Cleante
 Principe generoso,
 a voi chiedo perdono,
 se un estremo cordoglio
 mutoli e mesti innanzi voi ci rese.
585Aggravandosi il male
 del genitor, ch’è pur suocero vostro,
 è l’estrema cagion del dolor nostro.
 Floro
 Bene, vi compatisco,
 spiacemi che stia male
590il principe mio suocero.
 Che fa la principessa mia consorte?
 Cleante
 Oppressa è dal dolor barbaro e fiero.
 Lindora
 (Costui è dunque il principe da vero).
 Floro
 Noi la consolaremo.
595Il modo trovaremo
 di rallegrarla un poco,
 lieta sarà quando vedrà lo sposo
 sì bello, sì compito e sì grazioso.
 Lindora
 (Questa val un tesoro.
600Tutto Floro rassembra e non è Floro).
 Floro
 Ma in Sorrento non sanno
 certe genti volgari ancor chi sono.
 Ditemi, non son io
 il principe Ferrante?
 Cleante
                                         È ver.
 Floro
                                                       Non venni
605a prendere in isposa
 Rosmira principessa,
 vostra germana?
 Cleante
                                  È ver.
 Floro
                                                Dunque il mio nome,
 il mio grado, il mio affetto
 sapia chi non lo crede a suo dispetto.
 Lindora
610(Ho inteso, viene a me).
 Cleante
                                               Venite, amico,
 per me v’invita il genitor languente.
 Venite a riveder la vostra sposa.
 Principi e cavaglieri vi saranno
 e tutti allor sapranno
615che il principe Ferrante
 è quel che a questi stati or reca onore.
 Lindora
 (Quel che invola la pace al vostro core).
 Cleante
 
    Deh respirar lasciatemi
 qualche momento in pace,
620capace di consiglio
 la mia ragion non è.
 
    Mi trovo in un istante
 confuso, amico, amante.
 E non so dir perché.
 
 SCENA IV
 
 LINDORA e FLORO
 
 Floro
625Ebben, donna arrogante,
 hai sentito chi sono?
 Lindora
 Vi dimando perdono.
 Floro
 Non meriti perdon, vuo’ castigarti.
 Lindora
 Signor, son donna alfine,
630compatir mi dovete.
 Floro
 Pellegrina, ho burlato,
 non son un cavalier sì malcreato.
 Lindora
 Signor principe mio,
 quando ha burlato lei burlato ho anch’io.
 Floro
635Siete ancor persuasa
 ch’io sia il prence Ferrante e non sia Floro?
 Lindora
 Io lo sento, io lo vedo
 ma se in viso vi guardo ancor nol credo.
 
    Quegl’occhietti sì furbetti
640dicon, sì, che Floro siete.
 
 Floro
 
 Sarò Floro, se il volete,
 ma per poco io lo sarò.
 
 Lindora
 
    Sì, briccon, che quel tu sei.
 
 Floro
 
 Più rispetto a pari miei.
 
 Lindora
 
645Perdonate.
 
 Floro
 
                       Chi son io?
 
 Lindora
 
 Il cor mio mi dice Floro.
 
 Floro
 
 Arrogante, io son Ferrante.
 
 Lindora
 
 Siate l’uno e l’altro siate,
 non negate a me pietà.
 
 Floro
 
650   Pellegrina, vezzosina,
 se volete, avrò pietà.
 
 Lindora
 
    (Oh fatale somiglianza
 che dubiosa ancor mi fa!)
 
 Floro
 
    (La franchezza e l’arroganza
655sempre mai trionferà). (Partono)
 
 SCENA V
 
 Camera.
 
 ROSMIRA e ROBERTO
 
 Rosmira
 Purtroppo è vero, il genitor impone
 che al principe Ferrante io dia la mano.
 Cleante, mio germano
 che per Dorinda tua langue d’amore,
660antepone l’amor al proprio affetto
 ed affretta le nozze a mio dispetto.
 Roberto
 Ah lo dissi, mio bene,
 che perderti dovea.
 Rosmira
                                      No, non mi perdi,
 sarò tua finch’io viva.
665Se il destino ti priva
 per or della mia destra, il suo rigore
 usurparti già mai potrà il mio core.
 Roberto
 Dolce, amabil conforto
 cara m’è la tua fede, alle mie pene
670darà qualche ristoro
 la tua salda costanza.
 Ma persa ogni speranza
 ormai di possederti,
 misero, ho da vederti
675al mio rivale in braccio!
 Ahi a un tale pensier sudo ed agghiaccio.
 Rosmira
 Principe, hai cor?
 Roberto
                                   L’avrei, se tu rapito,
 cara, non me l’avessi.
 Rosmira
                                          È questo il tempo
 di mostrar se tu m’ami ed hai valore
680per sapermi acquistar.
 Roberto
                                            Come?
 Rosmira
                                                            Il rivale,
 vanne, chiama al cimento, abbatti, uccidi.
 Roberto
 Con qual ragion?
 Rosmira
                                  Con quella ch’or ti diede
 amor sovra il cor mio.
 Roberto
 T’obbedirò. Mia principessa, addio.
 Rosmira
685Dove, dove?
 Roberto
                          A pugnar.
 Rosmira
                                               Fermati, oh dio!
 Per te timor io sento
 e già del cenno mio quasi mi pento.
 Roberto
 Non paventar, proteggeran le stelle
 la causa del mio cor. Per altra via
690conseguirti non posso. E tu, Rosmira,
 mi suggeristi il mezzo
 d’acquistarti o morir. Del tuo consiglio
 deh non perder il merto
 con timor importuno. Avrò in difesa
695dell’ardito rival contro il valore
 il tuo cor, la tua fede, il nostro amore.
 
    Senza procelle ancora
 si perde quel nocchiero
 che lento in sulla prova
700passa dormendo il dì.
 
    Sognava il suo pensiero
 di naufragar fra l’onde,
 chi lo trovò alle sponde
 allor che i lumi aprì.
 
 SCENA VI
 
 ROSMIRA, poi DORINDA
 
 Rosmira
705Misera! Ed io fui quella
 che lo spinse al cimento? Ah principessa,
 corri, vola, raggiungi il tuo germano.
 Con il ferro alla mano
 va in traccia di Ferrante e la sua vita
710pone a rischio per noi.
 In difesa di lui vanne, se puoi.
 Dorinda
 Non è alla destra mia
 insolita costanza usar il brando.
 Colle fiere pugnai, minor periglio
715sia pugnar con Ferrante; e se Roberto
 per vincer non avrà poter che basti,
 invano al mio valor fia che contrasti.
 Rosmira
 Generosa donzella,
 ammiro il tuo coraggio.
720Seconderò coi voti
 di te, dell’idol mio la giusta impresa;
 e se fia ver che intesa
 sia preghiera divota in ciel dai numi,
 favoriran clementi
725i vostri colpi e i miei sospiri ardenti.
 Dorinda
 Vado e fra poco attendi
 per tuo ben, per mia gloria,
 o la mia morte o la commun vittoria.
 
    Ah non son io che parlo,
730è il mio fraterno amore
 che mi divide il core,
 che delirar mi fa.
 
    Il fier nemico veda
 in man recar la spada
735e un fulmine la creda
 e un fulmine sarà.
 
 SCENA VII
 
 ROSMIRA e poi FLORO
 
 Rosmira
 Felice lei che avezza a trattar l’armi
 può far onta al destin col suo valore.
 Ma ohimè! Che veggo? Ecco l’odioso oggetto,
740ecco l’odiato amante,
 ecco il mio fier nemico, ecco Ferrante.
 Principe, vuo’ parlarvi
 con il cor su le labbra.
 Floro
 Non sarà poco invero
745una donna trovar di cor sincero.
 Rosmira
 Il genitor impone
 ch’io vi porga la destra
 ma pria che divenir di voi consorte
 volontieri sarei sposa di morte.
 Floro
750Grazie del buon amor che mi portate;
 ma dite in cortesia,
 perché avete voi meco antipatia!
 Rosmira
 Voglio in questo appagarvi,
 sol per disingannarvi.
755Per voi non sento affetto,
 perché bramo ed adoro un altro oggetto.
 Floro
 Brava, così mi piace,
 dir il vero alla prima;
 è la sincerità quel che si stima.
 Rosmira
760Dunque, se l’amor mio
 voi sperar non potete,
 signor, che risolvete?
 Floro
 Perché d’esser sincera avete il vanto,
 io risolvo sposarvi tanto e tanto.
 Rosmira
765Benché odioso mi siete?
 Floro
                                               E che m’importa?
 Poche sono le mogli
 ch’amano i lor mariti
 e fingono d’amarli.
 Una virtù di più voi possedete;
770aborrite il marito e non fingete.
 Rosmira
 Pago di me sareste
 senz’aver il mio cor?
 Floro
                                        Del vostro core
 cosa farne dovrei?
 Di donna il core è un’ideal mercede.
775Mi basta posseder quel che si vede.
 Rosmira
 È un desio stravagante.
 Floro
 È un desio da Ferrante.
 Impazzir per la moglie non vogl’io;
 altri pensi a suo modo, io penso al mio.
 Rosmira
780Mi volete infelice?
 Floro
 Anzi vi vuo’ contenta.
 Rosmira
 Amor che mi tormenta
 con voi quest’alma mia non legherà.
 Floro
 Così ognuno godrà la libertà.
 Rosmira
785Che matrimonio adunque
 volete che di noi dal mondo si oda?
 Floro
 Matrimonio che dicesi alla moda.
 Pensar ognun per sé.
 Rosmira
 Perfido, rio costume!
790Dal mio core aborrito,
 dal mio cor che di fé solo è invaghito.
 
    Se unita al caro bene
 vivere non poss’io
 voglio da questo petto
795d’ogni straniero affetto
 l’immagine scacciar.
 
    Ognor fra le mie pene
 io serberò costante
 l’amore a quel sembiante
800che m’insegnò ad amar.
 
 SCENA VIII
 
 FLORO, poi LESBINA
 
 Floro
 Or sì son imbrogliato.
 Se costei non mi vuole
 niente servir mi puole il principato.
 Quant’era meglio ch’io restassi Floro!
805Almeno avrei sposata
 una bella ragazza galantina;
 almeno con Lesbina
 in buona pace avrei
 passati dolcemente i giorni miei.
810Ma Lindora? Lindora,
 se non avrà giudizio
 e scoprir mi vorrà per vagabondo,
 andrà a pellegrinar all’altro mondo.
 Ma, ecco, vien Lesbina;
815costei mi piace tanto;
 son tanto di quel viso innamorato
 che or or mando in malora il principato.
 Lesbina
 Oh povera Lesbina,
 tradita, assassinata;
820or vedova non son né maritata.
 Floro
 Ehi ragazza, che avete
 che addolorata siete?
 Lesbina
 Io piango amaramente
 due Flori, l’uno morto e l’altro vivo.
825Il vivo non mi piace;
 il morto piacerebbe agli occhi miei,
 quando nel viso somigliasse a lei.
 Floro
 Ed io son tanto acceso
 del vostro bel sembiante
830che Floro esser vorrei e non Ferrante.
 Lesbina
 Maladetta fortuna.
 Floro
                                     Oh se volesse,
 si potria la fortuna
 far far a nostro modo!
 Lesbina
                                           E come?
 Floro
                                                             Oh cara,
 son di voi innamorato,
835se volete, vi dono il principato.
 
    Ma bel sì vezzosette
 mon coure ah regardé.
 Da quelle pupillette
 meschin toutt’è broullé.
 
840   Vou chiede, Lesbinette,
 les vostre charité
 quest’alma langhissà.
 
 Lesbina
 A una vil cameriera?
 Floro
                                         Siete bella,
 vi vuo’ ben, mi piacete e tanto basta,
845le donne sono tutte d’una pasta.
 Lesbina
 Ma qui vostra eccellenza
 è venuto a sposar la principessa.
 Floro
 Cotesta dotteressa
 mi sprezza e non mi vuole.
850Facciam poche parole.
 Bella, se mi volete, io vostro sono;
 il mio cor, la mia man, tutto vi dono.
 Lesbina
 Oh signore, da vero mi vergogno.
 Floro
 Vergognarvi? Di che?
 Lesbina
                                          Vostra eccellenza...
 Floro
855Orsù lasciam andare
 titoli e cerimonie.
 Se piacermi bramate,
 voglio che in confidenza mi trattate.
 Lesbina
 Dirò dunque che lei...
 Floro
                                          Non voglio il lei.
 Lesbina
860Voi, signor...
 Floro
                          Confidente ancor più.
 Lesbina
 Come v’ho da parlar?
 Floro
                                          Datemi il tu.
 Datemi della bestia e del somaro;
 piucché mi strappazzate e più l’ho caro.
 Lesbina
 (È un bell’umor da vero.
865Lo voglio contentar). Ehi bestia matta,
 che facciamo? Mi sposi o non mi sposi?
 Floro
 Brava; ti sposerò.
 Lesbina
 Sposami, che se no
 asino tu sarai, non cavaliere.
 Floro
870Oh cara! Oh che piacere
 sentirsi strappazzar! Tirate avanti.
 Lesbina
 Oh razza de birbanti,
 principe di favette e bruto grugno,
 se non mi sposi, io ti rifilo un pugno.
 Floro
875Ah ressista chi può! Questi bei vezzi
 fan proprio innamorar.
 Lesbina
 Sposami o vatti a far...
 Floro
                                            Son qui, ti sposo.
 Lesbina
 (Oh che bizzaro umor!)
 Floro
                                              (Che stil grazioso!)
 
    La mano ti dono,
880tu dammi il tuo cor,
 ohimè per amor
 mi sento crepar.
 Non posso parlar.
 Mia cara, mia bella,
885son vostro, son qua.
 Vezzosa, graziosa,
 mia vita, pietà.
 
    Che gusto sentirsi
 sì ben strappazzar,
890somaro chiamar;
 è un gusto che ai stolti
 piacer non dà;
 eppur da molti
 cercando si va.
 
 SCENA IX
 
 LESBINA sola
 
 Lesbina
895Certamente è Ferrante
 un umor stravagante.
 S’egli dice da vero e se mi sposa
 perché so strappazzarlo,
 sarà facile questo il contentarlo.
900Noi donne per natura
 abbiam la lingua longa,
 niente niente che siamo stuzzicate,
 diamo delle solenni strappazzate.
 
    Quando ci salta
905la mosca al naso
 vogliamo dire,
 vogliamo far.
 Grida il marito
 e noi più forte;
910alza il bastone
 ma non fa niente;
 noi siamo l’ultime
 sempre a parlar.
 
    Ma se il consorte
915non sa gridare
 anche tacendo
 ci fa arrabiare,
 abbiam piacere
 ch’ei ci risponda,
920sol per potere
 più contrastar.
 
 SCENA X
 
 Strada.
 
 FLORO, poi ROBERTO
 
 Floro
 Io son fra l’ancudine e il martello.
 Vorrei e non vorrei
 scoprirmi e non scoprirmi.
925Penso, risolvo e poi torno a pentirmi.
 Roberto
 Principe...
 Floro
                      Padron mio.
 Roberto
                                               Voi di Rosmira
 aspirate alle nozze?
 Floro
                                      Per servirla.
 Roberto
 Rosmira è l’idol mio.
 Floro
                                         Buon pro vi faccia.
 Roberto
 O cederla dovete
930o estinto per mia man voi caderete.
 Floro
 Pian, pian, signor gradasso,
 ch’io non son un ranocchio da infilzare.
 (Non mi voglio far stare).
 Roberto
 Difendetevi pur, se core avete;
935impugnate la spada. (Mette mano)
 Floro
 Che cosa vi credete?
 Che io sia qualche poltrone?
 Ho core, ho trippa, ho fegato e polmone.
 Eccom’in guardia, a voi. (Tira mano)
 Roberto
                                                Rosmira amata,
940consacro questa vittima al tuo bello.
 Floro
 In due colpi di quarta io ti sbudello. (Si battono e Roberto resta disarmato)
 Roberto
 Sorte crudel.
 Floro
                           Io sono
 più bravo di Ruggier, più fier d’Orlando.
 
 SCENA XI
 
 DORINDA da uomo con spada alla mano e detti
 
 Dorinda
 A me volgi quel brando.
 Floro
945Cosa c’entrate voi?
 Dorinda
 La pugna terminar si dee tra noi.
 Roberto
 Germana, oh dio!
 Dorinda
 Vattene e non temer della mia sorte.
 Roberto
 (So che il braccio di lei del mio è più forte). (Parte)
 Dorinda
950Codardo, ancora tardi?
 Vieni o ti passo il petto.
 Floro
 Codardo a me? Cospetto.
 Cospettin cospettone.
 Si vedrà chi è più bravo al paragone. (Si battono e casca di mano la spada a Floro)
955Piano.
 Dorinda
               Non v’è più tempo.
 Vuo’ che tu estinto cada.
 Floro
 Vi domando la vita.
 
 SCENA XII
 
 LINDORA prende di terra la spada di FLORO e si pone contro DORINDA
 
 Lindora
                                       A me la spada.
 Floro
 Oh brava!
 Dorinda
                      Io non pavento
 teco ancora pugnar.
 Lindora
                                       Vieni al cimento. (Si battono e Lindora ferisce Dorinda in un braccio)
 Dorinda
960Ohimè ch’io son ferita.
 Donna, vincesti e tu ringrazia il fato
 che una femina alfin di te più forte
 per or t’abbia sottratto a giusta morte. (Parte)
 
 SCENA XIII
 
 FLORO e LINDORA
 
 Floro
 (Che cosa importa a me,
965purché libero sia da questa noia,
 che m’avesse difeso ancora il boia?)
 Lindora
 Signor principe, io posso
 ben chiamarmi felice,
 per esser la di lei liberatrice.
 Floro
970Io vi son obligato,
 venite al principato,
 colà vi premierò;
 qualche cosa di buono io vi darò.
 Datemi la mia spada.
 Lindora
                                          Adagio un poco,
975pria che vi dia la spada
 vuo’ che i conti facciamo tra di noi;
 m’avete a confessar chi siete voi.
 Floro
 Oh bella! Non son io
 il principe Ferrante?
 Lindora
                                         Non è vero,
980voi siete un menzognero.
 Floro
                                                E chi son io?
 Lindora
 Tu sei Floro, crudel, l’idolo mio.
 Floro
 Eh che siete una pazza.
 Datemi la mia spada.
 Lindora
                                          Indietro, indietro;
 o confessate a me che Floro siete
985o vi do una stoccata e morirete.
 Floro
 Ma se Floro non son...
 Lindora
                                          Chi non è Floro
 deve dunque morir.
 Floro
                                        Pian, piano, io sono...
 Lindora
 Via, chi siete?
 Floro
                             Ferrante.
 Lindora
                                                 Ebben Ferrante
 adesso morirà.
 Floro
                              No, che son Floro.
 Lindora
990Dunque tu m’ingannasti,
 menzognero, birbante.
 Io ti voglio ammazzar Floro o Ferrante.
 Floro
 Adunque in ogni guisa ho da morire?
 Lindora
 Devi morire o darmi
995la mano e qui sposarmi.
 Floro
 Più tosto che morir vi sposerò.
 (Fingerò di sposarla e me n’andrò!)
 Lindora
 Presto, dammi la mano.
 Floro
                                              Ecco la mano.
 Lindora
 Traditor inumano,
1000così m’abbandonasti.
 Floro
 Ora sono tuo sposo e ciò ti basti.
 
 SCENA XIV
 
 LESBINA e detti
 
 Lesbina
 Olà, che cosa fate?
 Lindora
 Voi qua come ci entrate?
 Lesbina
 C’entro, perché cotesto è sposo mio.
 Lindora
1005In questo punto l’ho da sposar io.
 Floro
 (Ora sì che sto bene).
 Lesbina
                                          Andiam.
 Lindora
                                                             Venite.
 Lesbina
 Ah se voi mi tradite
 con questo ferro vi trapasso il core. (Cava lo stile)
 Lindora
 Se m’inganni t’amazzo, o traditore. (Lo minaccia colla spada)
 Floro
 
1010   Alto, alto, che diavolo fate?
 Son in mezzo due donne arrabiate.
 
 Lesbina
 
 Sua eccellenza mi deve sposare.
 
 Lindora
 
 Sua eccellenza sposar dovrà me.
 
 Floro
 
    E con meco, che son eccellenza,
1015voi trattate con tanta insolenza?
 
 Lesbina
 
 Non vuol esser lei strappazzato?
 
 Floro
 
 Strappazzato ma non ammazzato.
 
 Lindora
 
 Non vuoi esser mio sposo diletto?
 
 Floro
 
 Fa passar la paura l’affetto.
 
 Lindora
 
1020Qua la mano.
 
 Lesbina
 
                            La mano vogl’io.
 
 Floro
 
 Son Ferrante.
 
 Lindora
 
                            Sei Floro.
 
 Lesbina
 
                                                Sei mio.
 
 Floro
 
 Non è vero.
 
 Lindora, Lesbina a due
 
                        Ti scanno, t’ammazzo.
 
 Floro
 
 Tutte due, tutte due sposerò.
 
 Lindora
 
    Ma tu devi sposare me sola.
 
 Lesbina
 
1025A me prima voi deste parola.
 
 Floro
 
 Aggiustatela dunque fra voi,
 che dell’una o dell’altra sarò.
 
 Lindora
 
    Sfacciatella, che dici, che puoi?
 
 Lesbina
 
 Arditella, pretender che puoi?
 
 a due
 
1030Contro te vendicarmi saprò.
 
 Floro
 
 Brave, brave, godendo vi sto.
 
 Lindora
 
    Arroggante.
 
 Lesbina
 
                            Insolente.
 
 Floro
 
                                                 Che spasso!
 
 Lesbina, Lindora a due
 
 Voglio teco lo sdegno sfogar.
 
 Floro
 
    State zitte, fermate in malora.
 
 a tre
 
1035Dalla rabbia mi sento creppar.
 
 Fine dell’atto secondo